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La guida sicura per la tutela del lavoratore

Anche questa estate, purtroppo, molto spesso abbiamo sentito parlare di incidenti e talvolta tragedie su strada, sia durante il periodo degli spostamenti per le vacanze, sia per gli infortuni professionali su strada. I dati riguardanti questo secondo aspetto restano preoccupanti, basti pensare che circa il 50% degli infortuni mortali sul lavoro avviene proprio sulla rete stradale. Tuttavia, nonostante la gravità di questa statistica, per quanto possa sembrare contraddittorio, il Testo Unico per la Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) non comprende alcun esplicito riferimento alla valutazione del rischio stradale, ma prevede solo che i Datori di Lavoro individuino tutti i rischi a cui possono essere sottoposti i loro lavoratori, li valutino ed adottino misure opportune per la riduzione degli stessi.

Un’indicazione forse troppo generica, che, ad ogni modo, invita datori di lavoro e responsabili aziendali della sicurezza dei lavoratori (RSPP ed HSE Manager) a essere particolarmente attenti in merito alla problematica degli spostamenti su strada dei propri dipendenti, anche con accortezze che vanno oltre la normativa sul lavoro.

D’altronde, il numero di utenti della strada, sia per lavoro, sia per raggiungere il posto di lavoro, è di milioni, pertanto le situazioni di rischio si moltiplicano a dismisura. Per avere una maggiore contezza della gestione di tutte le variabili connesse, da alcuni anni è stato istituito il “sistema guida”, un complesso raccoglitore di informazioni riguardanti le dinamiche in gioco e la guida su strada. In particolare, il sistema guida è composto da una terna di componenti in equilibrio dinamico (UOMO-VEICOLO-INFRASTRUTTURA), influenzata istante per istante dalle condizioni esterne (componente AMBIENTE) ed in generale dalle scelte fatte per la pianificazione dello SPOSTAMENTO. Il sistema guida prevede l’equilibrio tra tutte le componenti in gioco e promuove un’approfondita conoscenza di ciascuna di esse, per consentire l’avvicinamento alle condizioni ideali. Per esempio, è quello che non accade in caso di colpo di sonno (per la componente UOMO), avaria meccanica (per la componente VEICOLO), buca sulla strada (per la componente INFRASTRUTTURA). Ad esso è connesso anche lo standard ISO 39001 (Sistemi di gestione della sicurezza del traffico stradale).

Inoltre, ci sembra importante consigliare anche di porre attenzione su una delle principali cause di incidenti alla guida, forse perché molto sottovalutata: la cattiva gestione del sonno. Pierluigi Innocenti, Presidente dell’Associazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del sonno (ASSIREM), sostiene che il sonno quantitativamente o qualitativamente insufficiente può portare, ad esempio, a un colpo di sonno e microsleep, eccessiva sonnolenza diurna, ridotta performance, distrazione e disattenzione, ridotte capacità di reazione, errata valutazione del rischio, maggiore probabilità di infortunio in generale. Tutte conseguenze strettamente connesse alla Sicurezza sul Lavoro, su strada e no. Innocenti, infine, ricorda che le ripercussioni di una cattiva gestione del sonno provocano effetti acuti (come sonnolenza, riduzione delle funzioni cognitive, stanchezza e faticabilità, irritabilità o umore depresso, ridotta perfomance al lavoro o a scuola) ed effetti cronici (ridotta aspettativa di vita, malattie cardiovascolari, ipertensione, infiammazioni, obesità, diabete e scarsa tolleranza al glucosio, disturbi psichiatrici come ansia e depressione). Anche queste sono variabili di rilievo per la Sicurezza sul Lavoro, di cui tener conto.