La formazione è un processo attivo, imprescindibile per valorizzare il capitale umano, aumentare la produttività e affrontare con successo le sfide di un mercato sempre più dinamico, volatile e competitivo.
Investire nell’apprendimento permanente significa proiettare il proprio business in una dimensione evoluta, coerente e proficua.
In quest’ottica, i Fondi Interprofessionali rappresentano un driver strategico; sfruttarne la portata significa trasformare un obbligo contributivo in un asset di competitività.
La formazione dev’essere accessibile, personalizzata, continuativa e non occasionale, a garanzia un lavoro sicuro, di qualità che generi un valore sociale concreto.
Oggi, i numeri ci parlano di un’accelerazione che è specchio di una necessità stringente: “La raccolta dei Fondi Interprofessionali è salita da 550 milioni a 800 milioni. È significativo il fatto che le aziende chiedano formazione continua.”- M. Temussi, Direttore Generale del Ministero del Lavoro.
Fondi Interprofessionali: numeri e opportunità
Dopo l’autofinanziamento, i Fondi Paritetici Interprofessionali Nazionali risultano il canale più utilizzato dalle imprese per lo sviluppo di percorsi formativi. Nel 2023, il sistema ha registrato una crescita del +5,13%, con oltre 981 milioni di euro movimentati.
- Le aziende con oltre 50 dipendenti in organico si attestano come principali beneficiari.
- Resta limitato l’accesso per le PMI (l’8,5% li utilizza regolarmente).
I Fondi Interprofessionali rispondono in modo diretto ai fabbisogni del tessuto produttivo, favorendo la convergenza tra le necessità delle imprese e le aspettative dei lavoratori.
Competenze per la competitività
Il Rapporto Draghi The Future of European Competitiveness, (2024), lo sottolinea con chiarezza: il vero motore della competitività europea è l’aumento della produttività, trainata da conoscenze e competenze aggiornate.
L’obiettivo europeo è ambizioso: formare il 60% degli adulti entro il 2030, ovvero oltre 50 milioni di lavoratori.
Conoscenze e competenze della forza lavoro rappresentano gli strumenti operativi, coadiuvati da un costante monitoraggio di costi, risultati e impatto dei percorsi.
Se la responsabilità di leadership e management è centrale, l’interesse è globale. L’evidente squilibrio registrato dai dati, (mismatch) tra competenze richieste e skills realmente disponibili è una tendenza che merita risposte concrete che ne arginino gli effetti nel lungo periodo.
Cultura dell’innovazione
Secondo il Report del Centro Studi Tagliacarne (2022-2024), il 96,9% delle aziende avvia percorsi formativi finalizzati principalmente all’ upskilling delle competenze tecnico-professionali del personale. A seguire:
- Reskilling tecnico-operativo
- Innovazione di processo e di prodotto
- Formazione manageriale per nuovi modelli di business
Con digitalizzazione e automazione, il 40% delle competenze richieste è destinato a evolversi nei prossimi anni. Come afferma Elvio Mauri, Direttore Generale di Fondimpresa: “Un fondo interprofessionale è il cane pastore dell’innovazione tecnologica dell’impresa”, poiché strutturato per agevole e accompagnare l’organizzazione nei processi evolutivi green e digital.
Il 22° Rapporto sulla Formazione Continua Inapp (2024), lo conferma: le politiche di formazione si concentrano su interventi strutturali focalizzati su: transizione digitale, invecchiamento demografico ed effetti post pandemici.
I vantaggi della formazione finanziata
I Fondi Interprofessionali – gestiti in modo paritetico da rappresentanti delle imprese e dei lavoratori – incentivano la crescita delle competenze interne, senza oneri di gestione né docenza.
Cresce l’impresa:
- Aumentano produttività e flessibilità
- Si riduce il turnover
- Si rafforza la cultura aziendale
Per i lavoratori:
- Avanzamento professionale
- Soddisfazione e motivazione
- Maggiore occupabilità
Competitività a 0 costi
Vantaggi reali: l’adesione a un Fondo Interprofessionale consente di strutturare gratuitamente fino a due percorsi formativi all’anno. L’utilizzo dei fondi si snoda nelle seguenti modalità:
- Conto Formazione: l’azienda utilizza autonomamente la quota accantonata per piani formativi aziendali o interaziendali.
- Avvisi: bandi volti a finanziare piani formativi di aziende e operatori. È la via d’accesso che amplia la platea anche alle micro e piccole imprese, le cui risorse accantonate risulterebbe altrimenti insufficienti.
Modalità operative
Ogni azienda può aderire a un unico Fondo (il solo requisito di accceso ai finanzimenti), destinando lo 0,30% del contributo obbligatorio INPS (già versato su ciascuna busta paga), come previsto dalla normativa vigente.
L’iscrizione sarà considerata attiva sino a eventuale revoca.
La scelta del Fondo è ad appannaggio del management aziendale che ne fa comunicazione all’INPS, senza costi aggiuntivi.
- L’azienda opta per il Fondo più adatto
- La scelta è comunicata all’INPS (tramite flusso Uniemens)
- Lo 0,30% è accantonato nel Fondo prescelto
Cosa facciamo per te
I nostri consulenti specializzati affiancano l’ impresa, ti orientano tra gli Avvisi emessi, strutturano un catalogo corsi multispecialistico nonché percorsi formativi tailor-made, individuando esigenze, priorità e gap esistenti. Il nostro supporto include:
- Analisi delle necessità di management e dipendenti
- Progettazione del piano formativo
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