“Ciò che si misura si migliora”. Peter Drucker, economista.
Nel controllo di gestione e, più in generale, nell’ottica della sostenibilità aziendale, la qualità delle decisioni dipende dalla capacità di misurare e interpretare. Monitorare i risultati, raccogliere feedback strutturati e implementare azioni correttive, consente infatti di eliminare le cause degli scostamenti, mantenere la coerenza con budget, KPI e strategia complessiva, ottimizzando l’impiego delle risorse.
Direzione obiettivi: il controllo di gestione traccia la rotta
La consulenza direzionale si fonda su un processo di governance che integra dati, indicatori di mercato e analisi predittive per costruire interventi di ottimizzazione. Grazie a strumenti evoluti di Business Intelligence, il controller può progettare strategie di medio-lungo periodo, valutando costantemente la direzione intrapresa.
Un approccio data-driven consente di definire interventi correttivi mirati e di restare allineati all’evoluzione del mercato. L’adozione di KPI adeguati permette una sorveglianza costante dell’andamento aziendale e l’individuazione tempestiva delle criticità in atto.
Leggere i dati: dalla pianificazione al reporting
Il reporting – fase successiva alla pianificazione – connette l’operatività alla gestione quotidiana. Attraverso la raccolta sistematica e la visualizzazione efficace dei dati, permette di monitorare in tempo reale o a intervalli definiti l’andamento aziendale su più dimensioni: dai risultati economico-finanziari alle performance di ciascuna funzione. Che si tratti di analizzare l’andamento delle vendite, controllare l’evoluzione dei costi o valutare l’efficienza dei processi, il reporting strutturato offre una fotografia indispensabile ed è il punto di partenza da cui scaturiscono le azioni correttive.
La qualità delle decisioni
I KPI (Key Performance Indicators) sono elementi essenziali del controllo di gestione. Parametri quantitativi definiti in coerenza con la strategia aziendale e monitorati nel tempo per valutare l’andamento dei processi. Tre dimensioni chiave:
- Raggiungimento degli obiettivi prefissati
- Ottimizzazione delle risorse impiegate
- Contributo alla creazione di valore aziendale
Individuare e monitorare i giusti KPI significa avere il pieno controllo delle attività aziendali e guidarle lungo la strada corretta.
Costruire un sistema di KPI efficace
Un sistema di KPI raggiungibili e coerenti è frutto di studio e analisi approfondite. I capisaldi del processo:
- Obiettivi chiari, tangibili e misurabili
- Indicatori oggettivi e reperibili, facilmente verificabili
- Definizione di target di performance
- Aggiornamento e monitoraggio regolari
- Storico delle misurazioni per l’ analisi dei trend
- Tool tecnologici e automatizzati per la raccolta dati
Evidence-based decision making: il ruolo del feedback
Dati solidi al servizio del management: il feedback strutturato è il motore del processo decisionale aziendale.
Attraverso l’adozione di framework consolidati come il modello SBI, è possibile trasformare percezioni soggettive in dati concreti e misurabili. Il modello si articola in tre passaggi:
- Situation – il contesto specifico in cui si è verificato l’evento.
- Behavior – osservare oggettivamente le azioni
- Impact – comunicare l’effetto prodotto su persone, processi o risultati.
Informazioni indispensabili per attivare le opportune manovre in caso di scostamenti rispetto alla pianificazione originaria.
Requisiti del feedback efficace
- Tempestivo – raccolto nel momento in cui è presente margine d’azione
- Specifico e documentato – basato su fatti osservabili e tracciabili
- Contestualizzato – inserito nel corretto contesto operativo e strategico
Nelle aziende strutturate, l’azione correttiva non è reattiva ma proattiva, ovvero anticipa le criticità decisionali prima che si trasformino in problemi strutturali. Evita ritardi nelle scadenze, errori di comunicazione e calo di produttività: un valido meccanismo di feedback fa sì che criticità minori mininino la competitività dell’organizzazione, incidendo sui costi.
Il controllo di gestione
L’attenta valutazione dei risultati raggiunti è parte integrante del workflow. Partendo dall’analisi, la pianificazione degli interventi di ottimizzazione diventa consequenziale. Il controllo di gestione, ricco di dati e insight, orienta le decisioni affinché risultino consapevoli e performanti. Il controller imposta piani di miglioramento con follow-up cadenzati e strutturati per valutare le ricadute degli interventi nel tempo. Parallelamente, integrare il feedback consente di:
- Ampliare il coinvolgimento delle unità operative
- Misurare gli effetti del cambiamento in modo oggettivo
- Creare una cultura aziendale orientata al progresso
Il processo di controllo di gestione si sviluppa attraverso un ciclo continuo articolato in tre fasi connesse l’un l’altra:
- Controllo Antecedente: pianificazione obiettivi e budget
- Controllo Concomitante: monitoraggio real-time
- Controllo Susseguente: analisi consuntiva e reporting
La forza di scelte data-driven
Misurare le performance non basta: occorre costruire percorsi operativi finalizzati a potenziare i risultati attraverso un apporto tecnico-consulenziale altamente specialistico.
Dall’analisi dello stato dell’arte alla pianificazione strategica di medio-lungo periodo, il nostro metodo accompagna il tuo business attraverso un percorso strutturato: partiamo da una diagnosi accurata della situazione aziendale, definiamo insieme obiettivi SMART (Specifici, Misurabili, Raggiungibili, Rilevanti e Temporalmente definiti), costruiamo roadmap operative, garantendo un monitoraggio continuo attraverso dashboard real-time e report periodici. Non intuizioni, ma decisioni basate su evidenze.
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