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Il biossido di titano dichiarato sospetto cancerogeno dall’ECHA

È attualmente sotto giudizio della Commissione Europea la posizione del biossido di titanio, composto chimico comunemente diffuso nelle vernici, nel cemento da costruzione, come opacizzante e in alcune materie plastiche, recentemente dichiarato sospetto cancerogeno per inalazione (Carc, 1B, H350i). Infatti, l’ECHA (Agenzia Europea delle sostanze chimiche, la cui sede è nell’immagine) lo scorso 9 giugno per bocca del Comitato RAC (Risk Assessment Committee) ha decretato la possibilità di pericolosità del biossido di titanio, in seguito a una serie di approfondimenti e alla nuova etichettatura e classificazione delle sostanza dell’Unione Europea, che, a maggio 2016, ha certificato il campanello dall’allarme su questa sostanza.

Noto catalizzatore, che ha la capacità di degradare per ossidazione numerosi composti organici, viene usato anche in processi di depurazione delle acque e non sono inconsueti altri utilizzi direttamente a contatto con l’uomo. Rientrano in questa fascia i cosmetici, in cui è presente come filtro solare in particelle “nano” molto piccole, e anche alcuni alimenti, dove figura come colorante (E 171), seppur in quantità molto basse.

Tale diffusione è stata oggetto dell’analisi effettuata dall’ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail), nella quale è emerso che “il titanio biossido agirebbe localmente in seguito a inalazione, con un meccanismo non ancora chiaro, che coinvolgerebbe effetti di tipo meccanico (irritazioni) e biologico (stress ossidativo)”. Ad ogni modo, non si evince “un’associazione causale statisticamente significativa, mentre la sperimentazione sugli animali ha evidenziato una maggior insorgenza di diversi tipi di tumori polmonari (…). Poiché lo specifico meccanismo di azione deve essere ancora chiarito, ma – come per altre polveri minerali inerti, ad esempio il biossido di alluminio – pare essere fortemente dipendente dalla scarsa solubilità e dalla biopersistenza del composto che appaiono costanti in ogni sua forma, al momento nessuna forma di titanio biossido può venire esclusa, così come si potrebbe verificare che alcune forme agiscano con maggior potenza cancerogena rispetto ad altre”.

Si tratta, pertanto, di una situazione decisione attualmente sospesa, che, in attesa del feedback dalle istituzioni europee, ha prodotto anche alcune polemiche da parte dell’industria, del Vecchio Continente e non solo, finora principale beneficiaria della versatilità del biossido di titanio.