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Lo sport e la sua etica nelle parole e nel libro di Vittorio Brandi

Un incontro per parlare di sport nel senso più autentico ed originario del termine, lontano dalle brutture che, frequentemente, lo accompagnano al giorno d’oggi.
E’ quanto avvenuto lunedì 17 febbraio, a partire dalle ore 18, presso lo splendido Palazzo della Provincia di Bari, in occasione della presentazione del libro “Il pallone che rotolò fino alle Olimpiadi”.
L’incontro ha visto come protagonista principale Vittorio Brandi, autore, nonché ex-giocatore di basket e tedoforo alle Olimpiadi di Londra 2012. A prendere parte alla manifestazione numerose realtà sportive come il CUS Bari (Centro Universitario Sportivo Bari), UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport), Amatori Volley Bari A.S.D., le “Olimpiadi del nonno” del Cavallino Hotel a Modugno, la Murgia Basket di Santeramo in Colle, l’AMA (Associazione Maratoneti Andriesi) e realtà associazionistiche come “Stella del Sud”, “SMART per Mimmo Bucci” e  Associazione Libera Impresa.

Il libro di Vittorio trasmette valori importanti: va, pertanto, presentato nelle scuole per combattere la totale assenza degli stessi nella società odierna. Il mondo della formazione e della scuola– ha affermato l’assessore Sergio Fanelli- richiedono una particolare attenzione”.
E’ un testo scritto con il cuore, con la mano ancora tremante per l’emozione londinese. E’ la storia– ha spiegato Donatella Azzone, giornalista di Telenorba e moderatrice dell’incontro- di mille sensazioni, appuntamenti , incontri, amicizie”.


L’esperienza che ho vissuto è stata, anche se potrebbe risultare eccessivo, la conseguenza di un disegno divino. Non avrei mai immaginato di passare da piccoli campi di basket alle Olimpiadi. Per me lo sport– ha spiegato un emozionato Vittorio Brandi-  è virtù, perseveranza, sacrificio, solidarietà e ritengo che un tedoforo debba trasmettere questi valori per tutta la vita”.
Nessuno ha mai scritto un libro sulla storia di un tedoforo: questa è la grande novità de “Il pallone che rotolò fino alle Olimpiadi. Pur non essendo un scrittore nato, dovrebbe essere ricordato dalla Puglia in quanto testimone di valori” ha affermato lo storico sportivo Gianni Antonucci, prima di dar vita ad un excursus sul termine e le origini della “fiamma olimpica”.

Brandi incarna lo spirito olimpico, a differenza dello sport, che sarebbe meglio definire un business, di oggi caratterizzato da doping e guadagni.
Il fascino delle discipline sportive può essere trasmesso-
ha affermato Franco Castellano, giornalista de “La Gazzetta del Mezzogiorno”-  ai giovani da personaggi come Vittorio”.
Dal canto suo Margaret Gonnella, Presidente Regionale Fip, ha messo in evidenza la grande tenacia e perseveranza dimostrata da Brandi.
Presente, inoltre, una delegazione di Enel Spa, azienda presso la quale Vittorio lavora. “Enel promuove progetti di solidarietà, sport, vita assieme agli altri in linea con il percorso del nostro amico e collega Vittorio” ha affermato Paola Armandi, customer service dell’azienda.
Per Brandi è stata, inoltre, preannunciata una collaborazione non di poco conto con il Club Unesco di Bisceglie. “Ispirati ai giochi olimpici sono le Olimpiadi del Nonno”. Non può mancare nelle parole di Antonio Peruggini, fra gli organizzatori della manifestazione ludico-sportiva dagli enormi risvolti solidali e sociali, il riferimento ad un grande campione ed uomo come Pietro Mennea. L’incontro si è concluso fra l’ “invidia” dell’opinionista Gigi Frisini, nei confronti di Vittorio per aver percorso i “300 metri più importanti della sua vita” e il plauso di tutti i presenti.