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Consulenza start-up: la strada per il successo

Tanti i vantaggi offerti dalle start-up, così come numerosi sono i rischi. Appare utile, in questo campo in crescita, ma al contempo evanescente, rivolgersi ad un consulente capace di mettere a disposizione la propria esperienza sulle nuove realtà imprenditoriali.  CDA mette a disposizione le conoscenze e il supporto del dottor Nicola Mele, impegnato nella formazione e consulenza per imprenditori, con particolare riferimento agli startupper.

L’errore più grande degli startupper è ritenere che l’idea sia l’unico elemento essenziale per la riuscita di un progetto di start-up. L’idea ha la sua indubbia importanza, ma rappresenta solo l’1% dello sforzo: il restante 99% è fatica costruttiva. Parafrasando Thomas Alva Edison, possiamo affermare che “Il valore di un’idea sta nel metterla in pratica”.

Nicola-MeleNella fase iniziale del progetto, nel corso dei primi due anni, vi è il maggior rischio di premorte. Gli startupper necessitano, quindi, di essere accompagnati e supportati da chi ha, da lungo tempo, superato questo stadio. Innamorarsi della propria idea e perdere di vista l’obiettivo– spiega il dottor Mele– è il pericolo più grande. Risulta, invece, fondamentale concentrarsi sugli aspetti tecnologici e sui contenuti e, al contempo, prestare attenzione al proporre l’idea sul mercato come qualcosa che sia utile alla comunità e che si basi su un giusto equilibrio tra prestazione e prezzo”.

Un impegno non semplice che presuppone una grande conoscenza del tema: rivolgersi agli esperti di CDA è, quindi, una soluzione ottimale.

Per trasformare l’idea in un progetto imprenditoriale di successo bisogna valutare attentamente tutte le dinamiche. Un occhio esterno; come quello degli esperti di CDA; che hanno seguito centinaia di iniziative concorrendo al successo di molte di esse;  è lo strumento essenziale per un’analisi costruttiva e decostruttiva dell’idea”.

Il secondo passaggio, come indicato ancora da Nicola Mele, è quello dell’individuazione del target di mercato per, poi, procedere con l’analisi dei punti di forza e di debolezza. Non si può prescindere, inoltre, dall’individuazione dei mezzi finanziari, necessari ad avviare l’iniziativa, tenendo conto, inoltre, di aspetti quali le risorse, il personale, gli strumenti tecnologici.

Una lucida analisi della concorrenza e lo studio delle strategie di marketing e della pubblicità rappresentano lo step successivo. Ultimo passaggio essenziale è dato dalla formulazione di un business plan: il progetto viene messo su carta e sottoposto ad aggiornamenti sistematici e continui a fronte del dinamismo evolutivo della società che ci circonda.  Gli esperti di CDA chiedono, agli startupper, di generare tre bilanci previsionali sui quali ci si confronta mensilmente.

Gli esperti, attraverso incontri settimanali della durata di 2-3 ore circa, mettono a fuoco le attività, studiando la situazione nel complesso. Superata la prima fase, quella più critica, l’analisi, vista come “manutenzione ordinaria”, si diversifica dalla precedente e diviene mensile. Le verifiche puntano l’attenzione più sui numeri che sulle strategie e si tiene conto di aspetti come il controllo della gestione, la contabilità, il personale, il sollecito del credito e il supporto fiscale: si osservano e monitorano l’andamento societario e i dati sensibili.

Molti insuccessi legati alle start-up derivano dalla mancanza di collegamenti tra le varie iniziative e il mondo imprenditoriale– afferma Nicola Mele- Un vero collegamento, uno stretto raccordo tra le iniziative e gli incubatori legati al mondo imprenditoriale sarebbe, invece, garanzia di successo”.