Ogni azienda, nel processo di pianificazione della propria attività, non può rischiare di prendere decisioni sbagliate. Il mercato è talmente vasto e dinamico, che non è possibile affidarsi solo all’intuito o all’esperienza.
Nella gestione d’impresa occorre sempre guardare avanti e i repentini cambiamenti dell’ambiente economico, come questi ultimi anni ci hanno mostrato, possono rendere vana la semplice proiezione verso il futuro dei dati passati.
Tutto è talmente veloce che nasce la necessità di agire addirittura in anticipo per non rimanere troppo indietro.
Una corretta gestione d’impresa, allora, deve partire dagli obiettivi che s’intendono raggiungere e sviluppare una opportuna pianificazione strategica. Questa trova il suo momento di sintesi nel business plan, lo strumento chiamato a determinare il piano di lavoro aziendale e mezzo indispensabile per il controllo dell’attività economica e la verifica dell’ottenimento di quanto prefissato.
Non esiste uno standard, ogni impresa ha caratteristiche diverse e realtà di mercato diverse, che necessitano, quindi, di una strategia “personalizzata”.
Deve essere modificata ed aggiornata costantemente proprio perché l’ambiente di riferimento in cui opera l’impresa è, come detto, in continuo mutamento.
Il Business Plan deve essere concepito in modo che descriva gli aspetti qualitativi dell’impresa e del progetto, e gli aspetti quantitativi, in cui, attraverso lo studio e la valutazione economico-finanziario prospettica, sia determinato l’impatto che la realizzazione del progetto stesso potrà avere sulla attività aziendale in essere.
Sia per impostare il business plan che per calcolare gli eventuali scostamenti sono necessari dati ed indicatori il più precisi possibili sulla gestione interna (mercato interno) ed esterna (mercato esterno). È in questa fase che l’implementazione di un adeguato controllo di gestione esprime i suoi massimi benefici.