Quattro pugni uno vicino all'alto per simboleggiare che insieme si può raggiungere il successo aziendale.

LA DIFFERENZA TRA IL COMMERCIALISTA E IL CONSULENTE DI CONTROLLO DI GESTIONE

La figura del commercialista spesso ed erroneamente viene confusa con la figura del consulente di controllo di gestione. Sono due figure diverse e ugualmente importanti. Il primo si occupa di contabilità generale e fisco invece il secondo di contabilità analitica e analisi di numeri gestionali.

Mentre la contabilità generale è obbligatoria, ed ha lo scopo di rilevare, elaborare e comunicare i dati dell’azienda secondo criteri stabiliti dalla legge applicando il metodo della partita doppia, quella analitica non è obbligatoria, ma è uno strumento ormai divenuto indispensabile per disporre di dati sempre aggiornati e precisi che aiutino l’impresa nel processo decisionale  e nella determinazione del budget e degli obiettivi da raggiungere.

Può essere adattata secondo le esigenze dell’imprenditore.

Il commercialista si occupa dei conti dell’azienda secondo un metodo che quantifica in termini sia monetari sia economici tutti i dati che vengono sistematicamente registrati. Sono tutti dati amministrativi che implicano uno scambio con l’esterno e che risultano da un documento di sintesi che è il bilancio d’esercizio.

Nel controllo di gestione si tiene conto sì della contabilità generale e di quanto viene espresso nel bilancio d’esercizio, ma rileva le informazioni  su quanto avviene internamente all’azienda in una visione non più solo statica, ma dinamica ed anche preventiva e si occupa solamente degli aspetti economici della gestione.

L’analisi di bilancio non è sufficiente per accertare l’andamento economico e finanziario di una linea di produzione, o di un singolo prodotto, o conoscerne i costi fissi, il costo delle materie prime, i costi di distribuzione, la redditività e, inoltre, può essere consultato solo a fine esercizio.

La principale attività del controllo di gestione sarà la rilevazione periodica della redditività di determinate parti dell’azienda, con lo scopo di confrontare se quella ottenuta rientra negli obiettivi prefissati suggerendo, in caso contrario, opportune azioni di rettifica.

In questo senso è possibile affermare che il controllo di gestione, pur non adempiendo ad un obbligo di legge,  ha, tuttavia, un’importanza strategica fondamentale per l’impresa che voglia agire con logiche gestionali moderne e vincenti.